La Sabina è una regione storico-geografica del Lazio che si sviluppa dal punto in cui si stoccano Tevere ed Aniene fino alle Marche, comprendendo anche alcuni comuni di Abruzzo e Umbria.

Ma oggi è davvero così che possiamo definire la Sabina?

Per descrivere cosa sia la Sabina oggi sono più utili le domande che le risposte: la Sabina e la provincia di Rieti si equivalgono? La Sabina quindi comprende Rieti? La zona dell’Aniene è ancora Sabina? I comuni che anticamente erano abitati dai Sabini ma che ora sono in Marche, Abruzzo o Umbria sono ancora Sabina? Amitenrum e quindi quella zona dell’Aquila, è sabina poiché fondata dai Sabini?

Si può passare attraverso alcune fotografie della storia per cercare delle caratteristiche universalmente riconosciute della Sabina:

  • la prima fotografia è quella del periodo pre romano: il popolo dei Sabini – quelli del “ratto”- sono un popolo nel quale ben prima di Roma si è sviluppata una civiltà che già comprende un’aristocrazia organizzata e che occupa buona parte del territorio dell’Italia centrale, ma vive in piccoli raggruppamenti sparsi senza grandi città, un’abitudine che sembra essere rimasta invariata dopo 3000 anni;
  • la seconda fotografia è quella romana: dapprima in guerra con Roma e a lungo conservando contrasti, i Sabini sono tuttavia pian piano assimilati al popolo romano, conservano un certo desiderio di mantenere separata la loro identità di provenienza ritardando fino all’epoca imperiale un definitivo superamento della differenza romani-sabini;
  • una terza fotografia potrebbe essere quella medievale: in questo caso non più le città di fondazione Sabina arcaica ma i borghi desinerebbero più o meno cosa sia la Sabina, accumunando larghi territori in fatto di caratteristiche architettoniche e paesaggistiche.

Cosa sia davvero però oggi la Sabina, è possibile che non si possa dire. La “quarta fotografia” è ancora da scattare, dipenderà da cosa vogliamo che ci sia in questa inquadratura. Ci dovranno essere solo gli ulivi? Oppure anche i laghi vanno bene? Anche una “capitale” diversa da Cures come ad esempio potrebbe essere Rieti? Anche la parte bassa del Tevere che strizza l’occhiolino a Roma? Insomma chi si sente più sabino scatti la fotografia!

Gregorio Maria Mattei
Direttore Museo dell’Olio della Sabina di Castelnuovo di Farfa

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In foto:
Sala delle Anfore del Museo dell’Olio della Sabina di Castelnuovo di Farfa